La bioarchitettura, nella
mia visione progettuale, è architettura
sostenibile nei confronti dell’ambiente
ed è architettura del benessere nei
confronti dell’uomo.
Il benessere è uno stato
psico – fisico in cui uomo ed ambiente sono in armonia
reciproca. E’ uno stato mentale, sociale e spirituale,
coinvolge tutti i nostri sensi e si inserisce in una
visione olistica del mondo, una visione globale
dell’essere umano e delle sue interrelazioni.
L’architettura, da sempre,
trova delle risposte ai bisogni fisici dell’uomo e, allo
stesso tempo, assume valori estetici ed etici in
relazione alla sua sfera psicologica.
L’architettura che pone al
centro il benessere dell’uomo è un’architettura che
costruisce ambienti di vita salubri e confortevoli. Il
progetto architettonico è sviluppato tenendo conto di
molti parametri, afferenti a discipline diverse, il
microclima, l’acustica, l’illuminazione, l’ergonomia, i
colori, la salubrità ed il Feng Shui
L’architettura crea così
degli ambienti artificiali in cui si possono regolare
molti fattori non controllabili in natura, ambienti in
cui si percepisce un comfort elevato, una condizione di
benessere al 100%, in armonia con l’ambiente
naturale grazie alla sostenibilità dei materiali
utilizzati e del manufatto nel suo complesso.
Doris Alberti
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Materiali
da costruzione: LCA
Negli ultimi anni è molto cresciuta l’attenzione nei confronti
del risparmio energetico dell’edificio nella sua fase di
utilizzo. Non sempre, questo risparmio energetico, corrisponde
ad un’attenzione nei confronti della fase costruttiva e delle
fasi di manutenzione e dismissione dell’edificio stesso. Il
metodo LCA
(Life cycle assesment) prende in considerazione
tutte le fasi della vita di un prodotto o di un manufatto:
dall’estrazione delle materie prime, alla produzione dei
componenti, dall’uso e gestione dell’edificio fino agli scenari
di fine vita, non dimenticando l’impatto dei trasporti, presente
in tutte le singole fasi. In questo modo, si prendono in
considerazione tutte le componenti in entrata, le materie prime
e l’energia necessarie per realizzare quel prodotto e tutte le
componenti in uscita, i rifiuti e le emissioni. Il materiale
verrà poi utilizzato all’interno di un processo costruttivo,
consumando altra energia e producendo degli scarti, richiederà
un ciclo di manutenzione e, alla fine dovrà essere smaltito o
meglio riciclato. Per valutare la sostenibilità di un prodotto
sono state introdotte delle certificazioni come il
sistema EPD
che valuta la sostenibilità complessiva dei singoli materiali o
come il
protocollo ITACA
o il
LEED
americano che valutano invece la sostenibilità
dell’intero manufatto.
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Performance
e salubrità dell’edificio
Parallelamente, negli ultimi anni, è molto cresciuta
l’attenzione nei confronti della performance prestazionale
dell’edificio, soprattutto a livello energetico e soprattutto
nel periodo invernale così come impone la normativa. Spesso
però, a questi livelli prestazionali, non corrisponde un
incremento della salubrità e della percezione di benessere
all’interno dell’edificio stesso. Gli edifici sono sempre più
isolati e sigillati, il ricambio d’aria spesso è insufficiente e
negli ambienti domestici vengono immesse sostanze più o meno
nocive dovute sia ai materiali da costruzione e agli arredi e
sia alle attività che vengono svolte nella vita quotidiana. I
composti organici volatili (VOC
– COV)
spesso raggiungono concentrazioni molto elevate
negli ambienti interni, tanto che si può parlare di inquinamento
indoor a volte addirittura superiore a quello outdoor. Al di là
dei rilevamenti scientifici, questo inquinamento viene percepito
dai nostri sensi come una sensazione di malessere, nonostante i
livelli prestazionali elevati dell’ambiente stesso. Il progetto
di un edificio dovrebbe essere, quindi, il primo step per creare
edifici con un’alta qualità dell’aria e con un elevato comfort
termo igrometrico ponendo particolare attenzione alla scelta dei
materiali, dei sistemi costruttivi ed impiantistici fino alla
scelta delle finiture e degli arredi.
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